6. Il teatro delle ombre nicosteniche
Il teatro delle ombre nicosteniche
Il teatro delle ombre nicosteniche
Trascrizione audio
L’attività del ceramista Nicostene si colloca nel periodo in cui in Grecia è diffusa la produzione di ceramica a figure nere. Secondo questa tecnica, le immagini che decorano i vasi, simili a ombre che si muovono contro uno sfondo chiaro, sono ottenute applicando una vernice solo in corrispondenza delle figure e risparmiando lo sfondo. Le figure, con contorni e dettagli incisi, acquisiscono in cottura il colore nero e lo sfondo, privo di vernice, resta del colore rosso della terracotta.
Nello specifico, il racconto riportato sul corpo panciuto dell’anfora davanti a noi è dedicato a scene dionisiache, con gruppi di cinque figure per lato. Sul lato principale Dioniso, con un corno in mano e il capo incoronato da foglie di edera, è attorniato da satiri resi riconoscibili da code di cavallo. Sul lato opposto, invece, gli stessi satiri sono alternati a menadi danzanti. Su entrambi i lati del collo queste figure sono sovrastate da felini che azzannano cerbiatti. Sotto ciascuna ansa si trova la figura di un’arpia, con volto femminile e corpo di uccello, uno degli esseri mitologici che popolano l’immaginario delle raffigurazioni ceramiche in Grecia e in Etruria.
Nella stessa teca troviamo poi una singola ansa, appartenente probabilmente a un’anfora simile alla precedente ma differente nella narrazione. In questo caso, infatti, la presenza di un guerriero munito di lancia, che si erge ritto al nostro cospetto, cambia il messaggio proposto dagli autori e lo orienta all’esaltazione di virtù, valore e autorevolezza. A sottolineare ancora di più questa figura plastica e possente è una spiccata sovradipintura bianca della corazza unita al rosso dell’elmo corinzio appena sollevato sulla testa e la lancia, che ritraggono un guerriero in un momento di riposo dalla guerra.
Spostandoci nuovamente di qualche passo alla nostra sinistra, giungiamo ora alla sesta vetrina dell’esposizione.